Paolo Scheggi

Nato nel 1940 a Firenze, muore nel 1971 a Roma. La formazione artistica di Paolo Scheggi inizia presso l’Istituto Statale delle Belle Arti e prosegue presso l’Accademia delle Belle Arti di Firenze. Sua madre pittrice, suo nonno scultore influenzeranno entrambi la sua carriera che inizia nella sua casa di famiglia a Settignano, dove crea le prime opere sperimentali caratterizzate dalla sovrapposizione di vari materiali. Si trasferisce a Milano nel 1961 e incontra Lucio Fontana, che nel 1962 scriverà l’introduzione alla mostra in cui viene esposta al pubblico la prima Intersuperficie a zone riflesse. Da questo momento inizia tra i due una forte amicizia che porterà a considerare le opere di Paolo Scheggi come un ‘bambino’ nato dall’esperienza “Spazialista” di Lucio Fontana. Sempre a Milano, negli anni Sessanta, le opere di Paolo Scheggi sono accostate ad altri artisti, che utilizzano la tela come superficie scultorea da modellare, come Getullio Alviani, Agostino Bonalumi ed Enrico Castellani. Questo stile distintivo indurrà il critico d’arte Gillo Dorfles nel 1965 a coniare il termine “Pittura a oggetti”. Scheggi raggiunge il plauso internazionale nel 1966, quando viene invitato a partecipare alla XXXIII Biennale di Venezia nella mostra, curata da Nello Ponente, Gruppi di opere: pitture sculture e grafiche, con le sue quattro curve Intersuperfici dal bianco, dal giallo, dal blu e dal rosso. Caratterizzato da un forte approccio interdisciplinare, Scheggi attraversa diverse discipline, dalla poesia al giornalismo, dall’architettura alla moda, dove collabora con l’atelier di Germana Marucelli a Milano. La sua ricerca artistica si sposta verso progetti architettonici urbani in cui lo spettatore è una figura attiva. Un importante progetto è L’intercamera plastica, modalità inter-spaziali per integrazioni plastiche all’architettura che si tiene alla Galleria del Naviglio di Milano nel 1967. Nel 1968-1969 Scheggi si interessa di teatro e arti performative, come Oplà- stick, Passione secondo Paolo Scheggi (1969) e Marcia funebre o della geometria, processione secondo Paolo Scheggi (1969). Le sue ultime opere sono esposte alla Biennale di Venezia nel 1972 e nel 1976. Paolo Scheggi muore prematuramente nel 1971, lo stesso anno il museo, la Galleria Arte Moderna di Bologna, gli dedica una retrospettiva.

Piero Manzoni, Achrome, 1958, Kaolin on painted canvas, 55 x 40 cm

ITALIAN PASSION FROM 1956

2017

LONDON
Cristiano Pintaldi - galleriamucciaccia.com

CHEF D’OEUVRE
Artist between XX and XXI centuries

2020

LONDON
Mucciaccia Gallery
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