MIMMO ROTELLA

ROME | GALLERIA MUCCIACCIA

 

Ad un anno dalla sua morte, torna a Roma Mimmo Rotella con una grande mostra che ne celebra la lunga carriera, il talento innovativo, la capacità mai sazia di rimettersi in gioco attraverso un felice incastro di arte ispirata e vita vissuta. La Galleria Mucciaccia Arte Moderna e Contemporanea, in collaborazione con la Fondazione Rotella, presenta un’antologica di circa cinquanta opere che seguono il lungo iter creativo del Maestro, dal 1948 dei carboncini su carta fino ai recenti décollages del 2005. Il pubblico ritroverà opere significative degli anni Sessanta, décollages storici e olii su tela del 1950, riporti fotografici e artypo. Un appassionante viaggio tra messaggi politici e amore per il cinema, militanza ideologica e cultura della nuova metropoli, passione per la bellezza e occhio lungo sul caos urbano.

Mimmo Rotella è morto a Milano nel 2006 all’età di 87 anni: tutti vissuti sull’onda dinamica del proprio cognome, come una ruota velocissima che si incarnava, senza fronzoli, nei famosi décollages. Anni e anni da film scorsesiano per questo ragazzo di Catanzaro che arrivò a Roma nel dopoguerra, pronto come tanti ad inventarsi la vita. Andò anche due anni negli Stati Uniti tra ’51 e ’52, quindi tornò a Roma in cerca di novità e fuochi d’avanguardia. Una vita come un continuo strappo, un sovrapporsi di esperienze e suture, un collage di stimoli e colori emozionali. L’idea geniale di Rotella si chiamerà, come detto, décollage e sarà un modo eccellente di portare il rumore della città dentro il quadro. Dal 1954 l’artista, camminando in una Roma molle e meticcia, staccava manifesti pubblicitari dai muri e li ricomponeva su tela, ricreando il suono visivo delle “caverne” urbane, il colore primitivo della metropoli poliglotta. Dentro il quadro c’era il cinema ma anche la politica, la militanza incalzante e tutto il caos che investiva gli sguardi. Molto prima dei graffitisti alla Basquiat, prima della Pop Art, in concomitanza col riciclo urbano di Rauschenberg, Rotella registrava il malessere, la noia, le passioni collettive, i feticismi, il delirio politico. In poche parole, la vita con le sue contaminazioni ma anche le radici del futuro ’68, le derive ideologiche, la voglia crescente di gossip da copertina. Sono ormai icone le sue opere con Marilyn Monroe, John Wayne, Clark Gable, Liza Minnelli, Anita Ekberg… pezzi che da soli aumentano l’aura sacrale dei divi, proprio come accadde coi primi piani di Andy Warhol. Rotella e Warhol: due facce della stessa medaglia, stratificazione e sintesi davanti ai feticci, autori capaci di sentire la tristezza dietro l’eccesso, la follia dietro l’apparenza. Nei decenni il nostro artista è stato presente dentro musei e progetti di massimo livello internazionale. Ed è stato premiato, non dimentichiamolo, da un mercato che ha sempre amato i suoi ruggiti cartacei. Dal 1980 Rotella viveva a Milano, città in cui ha sperimentato la fusione dei manifesti con la fotografia, la tela emulsionata, le cancellazioni, la pittura manuale. Non dimenticando mai la sua vera natura, quella che sugli strappi e le sovrapposizioni ha creato un momento indelebile della nostra cultura contemporanea.

Catalogue Mimmo Rotella

Catalogo della mostra, saggi di Renato Barilli e Gianluca Marziani
Pubblicato da Skira
2007

Orari di apertura

Lunedì – Sabato: 10:00 19:30
Domenica chiusi

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