Mario Ceroli
Castelfrentano, Chieti, 1938. Formatosi all’Accademia delle Belle arti di Roma, sotto la guida di Leoncillo, Fazzini e Colla, inizialmente si dedica alla ceramica. Negli anni Sessanta, impressionato dalla Pop art delle opere di Louise Nevelson e di Joe Tilson, giunge a creare silhouette di oggetti sagomati in legno, privi di colore, talvolta ripetuti in serie, il materiale e le forme che avrebbero caratterizzato in seguito le sue creazioni. Nel 1967-1968 prende parte alle mostre del gruppo dell’Arte Povera. Negli anni dell’impegno politico, nel 1971, è tra i firmatari di una lettera pubblicata sul quotidiano Lotta Continua, in solidarietà con alcuni direttori responsabili del giornale inquisiti per istigazione a delinquere a causa del contenuto violento di alcuni articoli. Suo è l’Unicorno alato (1990), in legno rivestito di oro, esposto all’ingresso della sede Rai di Saxa Rubra. Ha curato l’arredo della chiesa di Porto Rotondo (1971), di Santa Maria Madre del Redentore a Tor Bella Monaca, a Roma (1987) e di San Carlo Borromeo al Centro Direzionale di Napoli (1990). Parallelamente alla scultura ha svolto un’intensa attività di scenografo collaborando con il Teatro Stabile di Torino e con la Scala di Milano. Nelle sue sculture, sono frequenti le citazioni da famose opere del passato, come da quelle di Leonardo, di cui ha parafrasato con i suoi legni il disegno dell’Uomo Vitruviano e dell’Ultima Cena. Nel 2007 è stato chiamato dal Palazzo delle Esposizioni di Roma per partecipare alla sua riapertura ufficiale con una scelta delle sue principali opere.
WORKS
Mario Ceroli, Pianoforte, 1983, mixed technique on wood – cm 150x127x32,5