Brigita Huemer è nata in Austria nel 1972 e vive e lavora a Roma. Sin da bambina sviluppa un interesse particolare per l’arte e la fotografia. Nel 1999 lavora come assistente per l’agenzia fotografica di Walter Schupfer e a seguire diventerà studio manager del fotografo Todd Eberle. La sua formazione inizia presso il The Art Students League a New York e prosegue con il diploma conseguito presso il Department of Fine Arts della School of Visual Arts.
Inizialmente si avvicina alla tecnica fotografica naturalista per proseguire con la sperimentazione artistica: prima sulla figura umana con ritratti intagliati poi sull’astrazione delle forme. Partecipa a varie collettive tra cui Das Ei un progetto organizzato nel 2013 per la fiera Flashback di Torino.
Nel 2017 espone alla mostra Ricordi Futuri 2.0 al Polo del ‘900 di Torino ed Il Segno della Memoria al Parlamento Europeo di Bruxelles. Sempre nello stesso anno si sono tenute due personali: l’una presso El Magazen dell’Arte di Venezia e l’altra alla Galleria Ferrero Arte Contemporanea di Ivrea.
Le opere di Brigita Huemer hanno la loro cifra stilistica nella ripetizione di forme modulari geometrizzanti, stabilite programmaticamente mediante il ritmico passaggio dalla monocromia. Non sono mai una ripetizione monotona e meccanica di se stessa, perché ognuna di queste variazioni, in un rapporto di causa-effetto, genera un totale spostamento di tutti gli equilibri interni alla composizione pittorica.
Nel 2018 partecipa alle mostre: Ricordi futuri 4.0 – Cosa c’è in fondo al binario presso il Memoriale della Shoah di Milano e Unforgettable Childhood, entrambe a cura di Ermanno Tedeschi. Nel maggio 2018 si tiene la doppia personale Emotiva, Brigita Huemer e Angelica Romeo a cura di Cesare Biasini Selvaggi presso la galleria Mucciaccia Contemporary di Roma.