Afro Basaldella

Nasce nel 1912 a Udine, muore nel 1976 a Zurigo. Nel 1928, appena sedicenne, espone insieme ai fratelli Dino e Mirko alla prima e unica Mostra della Scuola Friulana d’Avanguardia. Ottenuta una borsa di studio nel 1930 si reca a Roma in compagnia del fratello Dino, entrando in contatto con l’ambiente artistico della capitale. Nel corso degli anni Trenta espone alla Galleria del Milione di Milano (1933), alla Quadriennale di Roma (1935) e alle Biennali di Venezia (1936, 1940 e 1942). Dal 1941 alla fine del conflitto insegna mosaico all’Accademia di Venezia. Dopo l’iniziale esperienza con il gruppo della Scuola Romana e l’avvicinamento al neocubismo, nel 1950 inizia la ventennale collaborazione con la Catherine Viviano Gallery di New York. Nel ’52 aderisce al gruppo degli Otto. Raggiunti consensi e fama a livello internazionale, nel 1956 ottiene il premio come miglior pittore italiano alla Biennale di Venezia e, nel 1958 prende parte, con Appel, Arp, Calder, Matta, Miro, Moore, Picasso e Tamayo, alla decorazione della nuova sede del palazzo dell’UNESCO di Parigi. Negli stessi anni, Afro è nuovamente presente a Documenta, vince il premio a Pittsburgh e il premio per l’Italia al Guggenheim di New York. Nel 1961 James Johnson Sweeney, curatore del Guggenheim Museum, gli dedica una monografia. Sono da ricordare le mostre personali tenute al Massachusetts Institute of Technology, alla Galerie de France, alla Galleria Blu di Milano, alla Galerie im Erker di San Gallo, alla Räber di Lucerna, alla Günter Franke di Monaco e, nel 1969-1970, l’antologica alla Kunsthalle di Darmstadt, trasferita poi alla Nationalgalerie di Berlino e in seguito al Palazzo dei Diamanti di Ferrara.